Come abbiamo potuto notare fin’ ora, ed avremo ancora l’ opportunità di constatare, le religioni, teorie rivelate ed immutabili, non sono poi, in realtà, tanto fisse e statiche nelle loro dottrine, esse si adeguano agli usi e costumi dei tempi e modificano i loro principi ed i loro insegnamenti a seconda delle correnti e credenze del momento.
Sembrerebbe quasi che la religione sia un accessorio alla moda che deve essere cambiato e modificato a seconda dei capricci e dell’ estro di colui che decide se e come influenzare le tendenze che gli uomini devono seguire.
Poichè, peraltro, le mode seguono diversi dettami, consigliati dai vari stilisti, ecco che anche le religioni seguono i diversi personaggi che, credendosi profeti o messaggeri , o solo per convenienza personale,decidono di fondare od adeguare queste teorie in base ai loro desideri o capricci del momento .
Abbiamo visto come Nabonide, nella sua diatriba con la casta sacerdotale abbia contribuito alla caduta di Babillonia ed alla sua conquista da parte di Ciro II°, o come Amenofi IV voleva mutare le credenze religiose degli Egizi, oppure ad Errico VIII che per poter soddisfare il suo egoismo creò uno scisma fra la chiesa romana e quella anglicana, ma, come vedremo anche in seguito con i vari scismi nell’ ambito delle 3 grandi religioni monoteistiche, oppure nelle nuove religioni che, a partire dal XVIII secolo sono proliferate un po’ ovunque nel mondo, raccogliendo adepti e fedeli sempre pronti ad accettare questi nuovi vestiti che sono le credenze religiose, e che nel mondo, oggi sono alcune migliaia ( si pensi che solo la religione cristiana oggi conta oltre 1.000 fra sette e devianze varie ).
Dopo questa premessa iniziamo a dare uno sguardo alla complessa religione degli Egizi, che nel corso della millenaria storia di quel popolo, e stata modificata ed adeguata ai corsi storici del momento.
Descrivere con 4/5.000 parole una complessa realtà che è la religione degli Egizi, che abbraccia un periodo di tempo lungo circa 4.000 anni, e cercare nel contempo di essere esaurienti e completi nella narrazione di un’ epopea che è argomento da trattare in diversi volumi, è un’impresa molto ardua, comunque è l’ obiettivo che mi sono posto e che cercherò di assolvere.
LA RELIGIONE DEGLI ANTICHI EGIZI
Per religione degli Egizi, si intende la religione praticata da quel popolo nel periodo di tempo intercorrente fra l’ unificazione dei due regni dell’ Alto e del Basso Egitto intorno al 2950 a.c. anche se in realtà dovremmo considerare tale periodo solo approssimativo, in quanto segna solo l’ evolversi di un discorso religioso inizialmente basato su divinità locali che acquisiscono forza e potere con l’ evolversi delle città che li adorano, e la chiusura del tempio di Iside sull’isola di File,ordinata da Giustiniano nel 560 d.c. .
Nella variegata mitologia Egizia, convivevano dei e dee cosmici assieme a diverse divinità minori e locali con diversi incarichi, tutte queste divinità avevano come riferimento una divinità suprema ed assoluta.
I luoghi di culto erano generalmente dedicati a 3 diverse divinità legate fra loro da vincoli di parentela ( si trattava per lo più di relazioni del tipo madre – padre – fratello -sorella). A Menfi, uno dei centri più antichi del regno, veniva adorato Ptah dio della città e protettore di artigiani e di artisti, Durante in Nuovo regno, la potenza di Ptah si accresce, contemporaneamente a quella della città di Menfi che diviene la capitale del regno, ed egli diventa il creatore dell’universo che con il cuore e la lingua da vita a tutto ciò che esiste, per questa ragione gli uomini e gli animali sono dotati di lingua e cuore. Il dio Sokar invece veglia sulle tombe e sui defunti, presiede al luogo sacro detto Ro-Setau ( porta dei passaggi ) , che conduce al mondo sotterraneo, è raffigurato con una testa di falco ed a volte anche con il corpo, La figura di Sokar si fonderà, in seguito con quella di Ptah e successivamente con Osiride formando così la Triade cosmica Api – Hapi (colui che ha fretta ) è un toro sacro considerato l’ incarnazione di Ptah e successivamente anche di Osiride, alla sua morte viene imbalsamato e, fusosi con il dio, diventa Osorapide ed il luogo della sua sepoltura è detto Serapeo, in suo onore vengono allestiti mausolei di graniro del peso di 65/70 tonnellate. Nell’ epoca dei Tolomei il suo culto viene associato a quello di Serapide, fra i suoi culti se ne conosce uno chiamato la corsa di Api che procura fecondità. Ad Eliopoli ( gr, la città del sole, eg, Junu ), la divinità venerata è invece Ra, è un dio solare che possiede due qualità caratteristiche sia ( conoscenza – sapienza ) e Hu ( parola creatrice – volontà ) è il signore del cielo e, a volte signore assoluto del creato, Egli percorre, tutti i giorno il suo viaggio nel cielo a bordo d una nave d’ oro lunga 700 cubiti, mentre la sera abbandona la sua nave per salire su quella della notte con cui attraverserà il mondo degli inferi dove sarà acclamato dai morti. Dalla V dinastia, Ra diventerà la divinità suprema ed assoluta dominatrice delle altre divinità.I faraoni saranno identificati come i figli di Ra e, successivamente, anche come immagini di Ra molte caste sacerdotali gli dedicano i loro templi come divinità principale. Ra inizia quindi ad acquisire molti aspetti e nuove personalità, la sua fusione con Horus darà vita a Ra-Harakhte ( Ra-Horus dei due orizionti ) oppure con Amon, divenendo Ra- Amon, protettore del nuovo regno di Tebe, che assicurò una posizione di prestigio e di autorità alla casta sacerdotale contro la quale era rivolta la riforma tentata da Amenofi VI cui abbiamo fatto cenno nel post precedente ( cenni storici ). La sede principale del culto di Ra è ad Eliopoli , ed il suo tempio e la casa del sole, tutti i templi dedicati a Ra , avevano posizionato al centro un obelisco, durante la dominazione Romana la maggior parte dei templi fu depredata e la maggior parte di essi portata a Roma, peggior sorte invece ebbero i templi Egizi in epoca Islamica, durante la quale furono addirittura usati come cave di pietra. Associato a Ra, fino alla IV dinastia, il dio Atum = il tutto, i suoi simboli sono il leone e la serpe, la sua personifacazione e rappresentata dal toro sacro Mnevi , alla cui morte doveva essere mummificato e sepolto ritualmente. Ad Eliopoli deve anche essere attribuita la creazione della cosidetta dottrina dell’ Enneade divina di Eliopoli, ed anche la più antica dottrina della creazione, il potere della casta sacerdotale è tale , che come ricorda la bibbia genesi ;41,45 che il patriarca Giuseppe fu costretto, per volere del faraone,a sposare la figlia del sommo sacerdote di Eliopoli.” Io sono il più antico fra gli dei primordiali , O mio BA , questi sono gli dei: quelli della tua eternità “
Per l’ uomo comune, accedere ai misteri della morte, era consentito solo dopo che questi era stato sottoposto al Giudizio dei morti , nel quale il defunto sarà giudicato in base al suo comportamento durante la vita terrena, il giudizio era emesso dallo stesso Osiride assistito da 42 giudici che rappresentavano le 42 provincie Egiziane, nel capitolo 125 del libro dei morti è riportata la modalità del giudizio stesso il defunto doveva anzitutto fare una dichiarazione di innocenza asserendo di non aver mai commesso nessuno dei 42 peccati riportati nel libro dei morti, in questa sede, Thot ha una bilancia sulla quale su un piatto è posto il cuore del defunto, mentre sull’ altro vi è la divinità Maat a fare da contrappeso, Thot con uno stilo annota il risultato di tale operazione, mentre al suo fianco vi è il mostro divoratore, pronto a divorare il defunto se risulterà colpevole.
Il defunto dovrà poi coltivare i campi irrigati dal Nilo earu , per questo incarico egli godrà dell’ aiuto degli usciabti in grado di sostituirlo in questa incombenza,
I cattivi giaceranno invece affamati ed assetati nel buio del mondo sotterraneo,dove la luce del sole entra solo per poco tempo quando esso lo attraversa.
La cura che gli egizi dedicavano ai defunti serviva sia per evitare la corruzione del corpo sia ad accompagnarli nell’ aldilà.Il Maat cui abbiamo fatto cenno prima, rappresentava l’ ordine universale di Ra e, con i suoi aspetti cosmici, etici e rituali, era una regola di vita alla quale dovevano adeguarsi tutti gli esseri viventi, era una forma di legge che doveva essere rispettata e della quale si rispondeva direttamente davanti al dio Ra.
Il libro dei morti riporta quindi le regole di vita che tutti gli uomini devono rispettare, queste regole le troveremo poi riscritte nel decalogo che dio dettò a Mosè sul monte Sinai e riportate nella bibbia – Esodo , 20
L’ etica religiosa Egiziana è il Trattato di teologia di Menfi , che fu ritrovato dal re Shabaka in un papiro nel tempio di Ptah , oggi comunemente indicato come la Pietra di Shabaka.
IL CULTO DEI MORTI
Nessuna religione ha mai curato i riti che accompagnavano i defunti come gli Egizi, la cura nel preparare le salme dei defunti fu tale che ancor oggi rinveniamo corpi che presentano un perfetto stato di conservazione, gli oggetti funerari, le offerte riservate ai defunti, le necropoli con le piramidi, i templi, i libri dei morti ed il giudizio finale , testimoniano la particolare attenzione che essi ponevano alla morte e la sua centralità nella vita dei superstiti.
Come Osiride rivive dopo la morte anche l’ uomo che diventerà un tutt’ uno con il dio continuerà quindi a vivere, perciò la speranza in una resurrezione fa si che vengano dedicate al corpo del defunto particolari attenzioni.
Dal corpo vengono perciò estratte le parti più corruttibili come visceri e cervello, ed il cuore, considerato cattivo ( al suo posto verrà posto uno scarabeo in pietra ed il corpo avvolto in bende di lino.
Il corpo verrà posto in un sarcofago di legno o pietra con disegnata un’ immagine del defunto con gli occhi attraverso i quali, il morto, potrà uscire per vedere la luce del sole.
Le interiora vengono suddivise in 4 parti e conservati in vasi detti camopi che hanno la forma di 4 dei protettori considerati figli di Horus : Amset ( uomo ) , Hapi ( scimmia ), Ebehsenut ( falco ) e Duamutet ( cane ), vengono anche aggiunte delle statuette in misura proporzionale alla ricchezza del defunto (se ne sono contate fino a 400 ) gli Usciabti che dovranno svolgere i lavori destinati ai defunti di casta elevata.
IL CALENDARIO EGIZIO
Fra le cose tramandateci dagli Egizi il calendario è quello più vicino a quello che oggi noi usiamo, si deve a Giulio Cesare l’ averlo importato ed adottato in occidente; l’ anno egizio contava 365 giorni suddivisi in 12 mesi di 30 giorni cad, 5 mesi erano considerati bisestili ed avevano ognuno un giorno in più
I mesi avevano tutti i nomi di divinità, il primo mese che in quei mesi festeggiavano le loro ricorrenze, il primo mese era dedicato a Thot e l’anno iniziava nel periodo di massima piena del Nilo, momento di grande importanza per la fertilità e la prosperità della valle del Nilo lunga circa 1.000 km. e larga da 10 a 20 km.
La piena del Nilo inizia in Giugno/Luglio e raggiunge il culmine fra Settembre ed Ottobre, sin dal tempo dei primi faraoni, quindi, l’ attività agricola Egiziana è regolata da queste piene del Fiume,essa si divide in 3 periodi principali:
Sa – semina ; Per – raccolto ; Semu – riposo.
Qualunque variazione del flusso delle acque fluviali, sia in eccesso che in difetto significa fame e carestia Genesi, 41 perciò alterare con qualunque mezzo il corso delle acque del Nilo è considerata la più grande colpa che un uomo possa commettere Esodo ,7-17.
Data l’ importanza del flusso delle acque del fiume , l’ inizio dello straripamento e celebrato con una grande festa, il Nilo aumenta il proprio livello di 4/7 metri e fuoriesce dagli argini, secondo la mitologia egizia, la causa di ciò sono le lacrime versate da Iside che piange la morte di Osiride dio della vegetazione e del cielo vitale.
Nell’ antico Egitto la morte per annegamento di un uomo nel Nilo comportava la sua immediata divinizzazione ciò accadde ,per esempio ad Antinoo nel II° sec d.c.
Oltre alla festa per l’ inondazione, in Egitto vi erano altre ricorrenze come il Capodanno,l’ inizio delle stagioni, dei vari mesi, delle fasi lunari, la semina ed il raccolto.
Vi erano inoltre anche festività regali, legate cioè alle ricorrenze dei re, Hebsed , il giubileo festeggiava i trent’ anni di regno del faraone oppure dalla dichiarazione del suo diritto ereditario. diffusissime inoltre erano le festività nell’ ambito delle città quali la nascita di un dio, la festa in onore di una determinata divinità che, in queste occasioni, a bordo di una ” barca sacra ” poteva recarsi a far visita ad altre divinità nei propri templi. In queste occasioni, infine venivano rappresentati in pubblico episodi legati alla mitologia della divinità festeggiata.
IL CULTO E LA PREGHIERA
Il sommo sacerdote era considerato rappresentante del faraone ed era l’ unico autorizzato ad accedere nel luogo più sacro e riposto del tempio, era una stanza che lui aveva l’ obbligo di incensare, pulire e prestare ogni giorno le cure dovute alla divinità venerata, dopo aver aperto la porta e salutata l’ effige del dio con canti, preghiere, inni e prostrazioni, egli provvedeva, da buon servitore del proprio padrone, a lavarla, rivestirla con nuove bende di lino di vari colori, Bianche, verdi, rosse e rosa, le bende, cambiate tassativamente ogni giorno, non potevano essere riusate, ma erano molto ricercate per fasciare i defunti.
Particolari cure erano poi destinate alle divinità nei giorni dei loro festeggiamenti, ogni dio aveva i suoi personali inni e preghiere destinatigli . Al periodo monoteista di Amanofi IV appartiene questa preghiera forse scritta dallo stesso faraone che presenta molte analogie con il salmo biblico di lode 104 che descrive in forma poetica l’ infinita bellezza della creazione divina :
” Quanto bello appari all’ orizzonte del cielo !
Tu, Aton vivente che per primo hai cominciato ad esistere,
nasci nel cielo orientale e illumini ogni paese con la tua bellezza.
I tuoi raggi abbracciano tutte le terre che hai creato.
Tu sei lontano ma la tua luce è presso di noi.
Tu stai davanti agli occhi degli uomini,
ma noi non riusciamo a vedere la tua via.
Quando discendi sotto il cielo occidentale,
la terra resta al buio e sembra morta.
Allora tace perchè colui che l’ha creata riposa dietro il suo orizzonte
Quando si fa giorno e tu tii levi di nuovo e, nell’immagine di Aton,
illumini la nostra giornata,allora allontani le tenebre e ci doni ancora i tuoi raggi.
Tu sei colui che dà il respiro e infonde la vita in tutte le sue creature.
Tu poni ciascuno al suo posto e gli doni ciò di cui ha bisogno.
Le celebrazioni dei culti, che dapprima erano prerogativa dei faraoni, vengono successivamente affidate al sommo sacerdote.
Ogni carica sacerdotale, assolve nell’ antico Egitto specifiche funzioni, i medici sono sacerdoti di Sekhmet, memtre gli artisti lo sono di Ptah.
La casta dei sacerdoti diviene col tempo anch’ essa ereditaria, ciò fa si che diventi sempre più chiusa e potente, il sommo sacerdote di Tebe ad esempio gode di privilegi quasi regali e ciò fa si che la lotta fra il potere religioso e quello temporale, siano a volte molto crudeli.
I vari culti però sono in realtà gestiti dai servitori delle divinità, i Profeti ;
gli Stolisti sono coloro che si occupano del vestiario del dio e degli altri oggetti del culto ;
i Kernheb sono i saggi, essi si dividono in due categorie, gli scrivani ed i lettori del libro sacro ;
i we’b sono i sacerdoti , il loro compito è quello di stabilire se gli animali sacrificati sono puri, ciò lo desumono dal controllo del loro sangue ;
loro aiutanti sono i Pastofori ed il luogo dove svolgono le loro funsioni è chiamato Pastoforio.
La casta dei sacerdoti è suddivisa in classi sociali, a seconda dell’ importanza del loro ufficio.
I LUOGHI DI SEPOLTURA
Secondo gli antichi Egizi, i morti avevano il loro paese in occidente, perciò le loro tombe erano tutte rivolte verso quel punto.
Le Mastabe erano inizialmente gli edifici destinati alle sepolture, esse avevano una base quadrata e dei muri inclinati con una sommità piatta, un una stanza sotterranea vi era li corpo del defunto ed esse erano composte da due stanze , una destinata ai sacrifici ed alle offerte ai defunti , nella parte occidentale di questa stanza vi era una porticina che serviva al defunto di accedervi per ricevere le offerte ed ammirare le immagini che vi erano dipinte, vi era inoltre una seconda stanza più piccola, il Serdab. che accoglieva un’ immagine del defunto, il suo Ka, nel Serdab vi era un pozzo chiuso che conduceva al luogo della sepoltura.
Le mastabe col passar del tempo si trasformano da terrazze si trasformano a gradoni per diventare poi a punta, le Piramidi, la maggiore concentrazione di Mastabe è situata a Gizah ed a Saqqara, nelle piramidi, la stanza della sepoltura, dapprima sotto terra, viene poi inserita all’ interno della muratura, ma l’ ingresso delle tombe fu nascosto e reso invisibile dopo la sepoltura, molto spesso i cunicoli presenti nelle piramidi venivano riempiti di sabbia del deserto per renderli inaccessibili ai profanatori di tombe molto attivi in quelle epoche.
Le Piramidi sono costruite con particolare riferimento ai 4 punti cardinali, l’ ingresso è sempre rivolto a nord, ad est è collegato il tempio che serviva per le cerimonie di imbalsamazione, vi è anche un camminamento che conduce dal tempio della città al luogo di sepoltura generalmente in salita e fiancheggiato da Sfingi.