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IL SOLE FRA SIMBOLOGIA E CONTRADIZIONI

Platone, nella Repubblica, fa del sole il simbolo del bene, quando si manifesta nella sfera delle cose visibili, gli Orfici, ne fanno il simbolo dell’ intelligenza del mondo.

Ma non per tutte le culture, il sole è sempre strumento di benessere e di saggezza, per alcuni popoli o, per meglio dire, in determinate condizioni, esso è anche simbolo di distruzione, a volte è maschio altre invece femmina.

Esso è rappresentazione della divinità, quando non è dio esso stesso,creatore e distruttore,  può generare ma allo stesso tempo dare la morte o far risorgere riportando dagli inferi così come esso stesso risorge al mattino.

Presso i Sumeri  era considerato giudice e occhio vigile sulle ingiustizie, sia degli dei che degli uomini e ristabilitore di equità.

Figlio del supremo dio e fratello dell’ arcobaleno, per i pigmei  Semang,  i Boscimani ed i Fuegini, egli è l’ occhio vigile del dio supremo, in Australia è figlio del creatore e divinità favorevole all’ uomo. Per i Samoiedi, il Sole e la Luna , sono gli occhi del dio Num, il sole rappresenta l’ occhio buono, la luna quello malvagio.Nelle Upanishad dell’ Induismo vedista, il sole, genera e divora i suoi figli.

Col suo calore infuocato può bruciare e distruggwere ogni cosa.

Il Sole è la sorgente di luce, del calore e della vita, i suoi raggi raffigurano le influenze celesti, I raggi solari che rappresentano i capelli di Shiva, sono solitamente 7 corrispondenti alle 6 dimensioni dello spazio ed alla dimensione extra cosmica.

In Grecia, il rapporto fra l’ irraggiamento solare e la geometria cosmica,  è espresso dal simbolismo Pitagorico.

I testi Indù considerano il sole,  Origine di tutto ciò che esiste, Il principio e la fine di ogni manifestazione, Colui che nutre.

Ma il Sole è anche colui che distrugge, il principio della siccità che si oppone alla pioggia fecondatrice, perciò, in Cina, bisogna abbattere i soli eccedenti a colpi di frecce, mentre in Cambogia, nei riti propiziatori delle piogge, bisogna sacrificare un animale solare.

Ma il Sole è anche simbolo di resurrezione e di rinascita, perciò le divinità immortali cinesi, si nutrono di energia solare e di semi di girasole; esso rappresenta anche l’ Albero della vita che si identifica nel raggio solare.

Il Sole assume anche un aspetto spirituale,  esso è al centro dell’ universo come il cuore è al centro dell’ uomo, nel simbolismo vedico, è il cuore del mondo oppure il suo occhio, è la casa di Purusha o di Brahama, è lo spirito universale. il raggio solare che collega Purusha all’ essere, corrisponde all’arteria coronarica sottile dello Yoga – Sushumna.

Richiama il simbolismo del filo come collegamento fra tutti gli stadi dell’ esistenza; il cuore, centro del mondo è molto spesso raffigurato al centro della ruota dello zodiaco, si manifesta, in modo analogo nei 12 Aditya. 

La sua luce rappresenta l’Intelligenza cosmica come il cuore dell’ uomno rappresenta la sede della facoltà conoscitiva; il nome della sua cittadella Eliopoli viene attribuito al centro spirituale primordiale, il centro del legislatore ciclico Manu, la Sirya di Omero, oltre la città di Ogigia dove si svolgono le rivoluzioni del Sole.

Nel mondo iperboreo ( l’ estremo nord nella cultura greca ) e nato Apollo dio solare per eccellenza, la cui freccia è come un raggio di sole.
È l’ emblema di Vishnu e del Buddha così come e pure l’ emblema del Cristo ed i suoi 12 raggi rappresentano i 12 apostoli, è chiamato Sol justitiae oppure Sol invictus; Gesù ci appare come un sole che irradia la giustizia, dice Esichio di Batos,mentre Filoteo del Sinai aggiunge il sole della verità che ricorda la Trasfigurazione solare del Tabor.
il sole cristo
 Il grande sacerdote degli Ebrei portava sul petto un disco d’ oro simbolo del Sole divino. 
Il sole, è anche il simbolo dei re, la madre dell’ imperatore Wu, diede alla luce il figlio dopo aver sognato che il sole penetrava all’ interno del suo seno
Il sol levantenon è solo l’ emblema del Giappone, ma è anche il suo nome Nihon; delle dinastie Angkoriane ( Cambogia ); dell’ imperatore cinese del Ming-t’ang. Tutti i templi si aprono verso Est, da cui sorge il Sole,
Il Sole inoltre è rappresentato da un gran numero di fiori o di animali, crisantemo, loto, girasole, aquila, cervo, leopardo, toro etc.
IL RAPPORTO SOLE LUNA
sole-luna
La Luna, è sempre Yin rispetto al Sole – Yang, in quanto non possiede una luce propria, ma riflette quella ricevuta dal Sole, per cui rappresenta un principio passivo nel seno della conoscenza. La luce  è conoscenza immediata, intuitiva, mentre la luna è conoscenza riflessa, razionale , speculativa,  per cui sole luna corrispondono rispettivamente allo spirito ed all’ anima nelle loro sedi: il cuore e il cervello. Rappresentano insomma la forma e la sostanza, la forma e la materia, il padre è il Sole, la madre è la Luna.
Secondo Shabastari, il Sole corrisponde al Profeta, la Luna al Walì ( Imam ) ; il Profeta irradia la luce, il Walì la riflette.
Il rapporto attivo – passivo,  maschio – femmina, non è comunque un rapporto generale, una regola assoluta, in Giappone, presso i montanari del Vietnam come anche nella lingua Tedesca, il Sole  è femminile mentre la Luna maschile, in quanto il femminile è considerato attivo perchè fecondo,  presso i Radhe, la dea sole cova e dà la vita.
Un altro aspetto della dualità Yin – Yang , maschio – femmina , è rappresentato dagli occhi degli eroi primordiali Vaishvanara, Shiva, P’an-ku, Lao-chun, questi sono : occhio destro = Sole; occhio sinistro = Luna, mentre in Izanagi le corrispondenze sono invertite.
Queste corrispondenze ci danno anche un’ altra interpretazione, l’ occhio destro corrisponde al futuro, mentre quello sinistro al passato, l’ occhio destro quindi interpreta il divenire, mentre il sinistro la memoria
Gli occhi solari e lunari corrispondono anche ai 2 Nadi laterali dello Yoga: Ida lunare e Pingala solare; il viaggio dell’ essere liberato, a partire dal risultato della Nadi centrale, si sviluppa sia in direzione della sfera del sole, la via degli dei, devayana sia in direzione della sfera della Luna , la via degli antenati pitri – yana; uscita dal cosmo, nel primo caso; rinnovamento ciclico, nel secondo.
Nella versione Tantrica,Ida Pingala, corrispondono a Shakty e a Shiva, in quanto Luna Sole, ma la natura lunare di Shiva, rovescia a volte la prospettiva.
Lo Yoga è l’ unione tra Sole Luna, (ha e tha ) da cui Hatha Yoga, raffigurati dai soffi  pranaapana od anche dal soffio e dal seme Fuoco ed acqua. Lo stesso dualismo è presente nel simbolismo alchemico – tantatrico dei cinesi con i trigrammi Li K’an, che lo Yi – Ching fa corrispondere al sole ed alla luna.
a dualità Sole – Luna, in VishnùShiva, la ctroviamo anche nelle due tendenze Sattva Tamas, così come nelle dinastie solari e lunari dell’ India, della Cambogia, del Champa; l ‘ unione Sole – Luna è Hariharà, metà Vishnù e metà Shiva simbolo favorito dell’ arte pre Angkoriana, come pure in cinese, la luce ( ming ) esprime un carattere che è la sintesi di quelli che designano il Sole e la Luna.
IL DUALISMO SOLE- LUNA NEI SIMBOLISMI DEI POPOLI DELL’ AMERICA CENTRALE
Nelle tradizioni deI popoli del Centro America, il simbolismo solare si oppone al simbolismo lunare per un diverso rapporto, in quanto il tramonto del Sole non è percepito come una morte, come avviene per la Luna nei 3 giorni in cui essa è invisibile, ma come una discesa negli Inferi; a differenza della LUNA , il Sole gode del privilegio di attraversare l’ inferno pur rimanendo vivo, da qui la simbologia solare dell’ aquila presso gli sciamani.
La contrapposizione del rapporto maschio -femmina fa si che a Teotihuacan, si sacrificassero uomini al Sole e donne alla Luna
Per gli antichi popoli Messicani, stiamo vivendo nel V° Sole, i soli precedenti sono stati nell’ ordine  quello della Tigre, del Vento, della Pioggia ( o del fuoco) e dll’ Acqua.
Il sole della Tigre, e quello diTezcatlipoca,collegato al freddo della notta, al Nord ;
Il sole del Vento, è quello di Quetzalcoatl collegato ai sortilegi e all’ Ovest ;
Il sole della Pioggia o del Fuoco è quello diTlaloc, dio della poggia e del Sud ;
Il quarto sole, quello di Calchiuitlicue, è collegato all’ Est ;
Il nostro sole, e posto sotto il segno di Xiuhtecutli, dio del fuoco.
tutti questi soli ( ere ) sono terminati a causa di immensi cataclismi :
le 4 tigri divorarono gli uomini ;
i 4 venti li spazzarono via ;
le 4 piogge e le 4 acque li sommersero .
La nostra era terminerà con 4 terremoti e sarà la fine del V° sole .
Nel Pantheon Azteco, la divinità del sole di mezzogiorno è rappresentata da Huitzilopochtli, rappresentato con un’ aquila che tiene nel becco il serpente  stellato della notte.
Presso gli Indiani Omaha,  che vivono nella zona di riserva compresa tra il nord-est del Nebraska e la valle del fiume Ohio ( Ohio river walley ), il dualismo simbolico Sole –  Luna, è rappresentato dalla posizione nei villaggi delle tende, disposte in due semicerchi opposti, nel semicerchio di destra sono ubicate le tende chi servono per le attività sacre associate al Sole, al Giorno, al Nord, all’ Alto, al Principio Maschile;
sul lato sinistro, invece sono poste le tende associate alla Luna, alla Notte, al Basso, al Principio Femminile.
  IL DUALISMO SOLE – LUNA NEI SIMBOLISMI DEI POPOLI AFRICANI
Presso i Dogon, nel Mali, l’ intero sistema cosmogonico è dominato dalla Luna, il sole, è femminile ed è rappresentato con un vaso pieno di terra circondato da una spirale a 8 giri, di rame.
Il vaso di terra rappresenta anche l’ utero femminile mentre gli 8 giri di rame sono il seme maschile che si avvolge attorno all’ utero per fecondarlo; il seme inoltre rappresenta anche  acqua, luce, Verbo gli 8 giri della spirale rappresentano il numero della creazione completa, della parola e della perfezione.
Il prototipo del utero è stato disegnato dal dio supremo Amma prima della creazione, nel cielo, degli dei luminosi.
In Camerun, presso i Fali, due vasi di terra, uno piatto e l’ altro cavo a forma di pentolone, rappresentano il Sole e la Luna, i loro prototipi, rivestiti esternamente di ferro ed internamente di rame, furono rubati al cielo dalla prima vasaia, moglie del primo fabbro, prima che questi scendessero dal cielo per fondare la razza umana.
Per le popolazioni FulbePeul ( pastori nomadi della fascia sud sahariana ), il Sole è l’ occhio stesso del creatore Gueno , dopo aver completato la creazione, Gueno fece uscire il sole dall’ orbita per farne il Monarca monocolo, perchè il suo unico occhio è sufficiente per osservare tutto quanto accade sulla terra, per riscaldarla ed illuminarla.
IL DUALISMO SOLE – LUNA PRESSO I POPOLI DELL’ ASIA CENTRALE
Lungo la valle dell’ Amur, vive la leggenda secondo cui all’ inizio esistessero 4 soli che rendevano inospitale la terra, un eroe, o un dio, a colpi di freccia riuscì ad abbatterli, tutti meno uno, salando così l’ umanità.
In Asia sono presenti diverse leggende che parlano dell’ esistenza di 2 o più soli, ne ritroviamo con 10 soli in Cina7 soli in India,  ed a Sumatra8 soli.
Una leggenda presso iMongoli Buriati, associa il Sole al cavallo dei miraggi.
Il sole femminile, madre sole padre luna è presente nelle credenze della maggior parte delle tribù nomadi pastorali Turco-Mongole
Presso le tribù Celtiche, che non avevano alcuna tradizione scritta precedente la conquista dei romani. i riferimenti simbolici o religiosi, sono frutto di rapporti fatti da monaci amanuensi che tendevano  cristianizzare le credene pagane di quelle popolazioni,
per cui non sono moto attendibili.
Possiamo però affermare che il Sole era per loro femminile e la sua personificazione mitologica era Lug ( luminoso ) detto Grianainech  ( viso di sole ), questo  aggettivo è, per analogia riferito anche al dio della guerra Ogmios che comanda anche la parte oscura della terra, il sole, nei giuramenti rituali dei Celti, era anche il testimone che rappresentava ed impegnava al rispetto dei giuramenti, la frase di rito recitava più o meno così :
” Giuro per il sole, la luna, l’ acqua e l’ aria……).
Nei testi Celtici Gaelici, il sole non indica solo ciò che è brillante luminoso, ma anche ciò che è bello, amabile, splendido, nei testi Gaelici esso viene spesso definito con la metafora Occhio del giorno; il nome irlandese dell’ occhio Sul, equivale al nome Bretone
del sole.
IL SOLE IN ASTROLOGIA
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Èil simbolo di tutto ciò che irradia, luce, calore, giorno, autorità, sesso maschile, la sua influenza agisce in due campi ben distinti, ha un’ifluenza diretta in base alla sua posizione nel cielo ed amana un’ influenza indiretta che è quella dello zodiaco che è, in realtà l’ ifluenza del sole riflessa nell’ orbita terrestre.
In quanto Simbolo cosmico, l sole occupa un posto di Divinità astrale , il suo culto ha esercitato un dominio sulle antiche grandi civiltà, incarnazione di forza creatrice ha assunto diverse figure di grandi eroi del passato, ATUM, Osiride, Baal, Mitra, Elio, Apollo, etc. 
Il sole, nella mitologia astrale, è il simbolo del padre, perciò anche in astrologia esso è il simbolo del principio generatore maschile e del principio di autorità.
IL SOLE NERO
Poichè gli antichi popoli ritenevano che il mondo fosse solo una piatta distesa delle terre allora conosciute, essi pensavano che la notte il Sole attraversasse il mondo degli inferi e portasse la sua luce nel mondo sotterraneo, perciò definivano questo transito come Sole nero.
Gli Aztechi  rappresentavano il sole nero  come portato sulle spalle dal dio degli inferi, esso era l’ opposto del sole di mezzogiorno , simbolo di vita, era il simbolo del trionfo della morte
Presso i Maya il sole nero era rappresentato da un giaguaro.
Per gli alchimisti esso rappresenta la materia grezza non ancora lavorata.
Il sole è anche rappresentato nei tarocchi come il XIX arcano maggiore, ma di questo parleremo in altra occasione

I MITI E LE LEGGENDE DEI SUMERI

Generalmente quando parliamo di mitologia intendiamo quella classica, almeno per noi latini, la mitologia ellenica fusasi con quella romana, sicuramente è quella a noi più vicina e quindi è quella che ha influenzato maggiormente la nostra civiltà.

Ma tutte le religioni, anche quelle moderne, hanno i propri miti e le proprie leggende; anche se oggidì vengono chiamati dogmi, non sono altro che storie fantasiose cui bisogna credere per fede. in realtà non presentano alcuna differenza dai miti classici.

Fin dagli albori della nostra civiltà, quindi l’ essere umano ha sentito la necessità di creare dei fatti leggendari che potessero spiegare i dubbi e le domande che l’ uomo si poneva sulla propria esistenza e su come poteva essersi creato il mondo e tutto ciò che lo circondava.

Le limitate conoscenze scientifiche di allora hanno fatto si che i nostri predecessori creassero delle storie poi confutate e contraddette dalle scoperte scientifiche che man mano venivano a farci conoscere delle realtà completamente diverse da quanto asserito in precedenza.

Il popolo dei Sumeri, aveva quindi anch’ esso una propria mitologia, naturalmente in linea coi tempi.

Come ho gjà detto, le divinità sumeriche corrispondevano al quadrato del loro sistema numerico, ossia 3600; naturalmente queste divinità erano organizzate in ordine gerarchico, vi erano degli dei principali e delle divinità secondarie che generalmente erano le divinità delle città precedentemente conquistate, anche i re delle città stato ,dopo morti, divenivano anch’ essi divinità.

Al vertice degli dei c’ era un capo supremo che dapprima era rappresentato da An, considerato il padre di tutti gli dei e degli uomini,  An fu poi sostituito da Enlil, come vedremo in seguito.

An era al vertice della triade ( trinità ) cosmica, gli altri dei della triade erano Enlil ed Enki.

Gli dei Sumeri, erano immortali, anche se vivevano come gli uomini, mangiavano, mentivano  e potevano essere uccisi.

An ( cielo ) era lo sposo di Ki ( terra ), con cui aveva, forse, avuto due figli, Enlil e forse Inanna.

E qui notiamo che, come noteremo spesso, gli dei Principali ed i capostipiti delle divinità, sono sempre componenti di un unico nucleo familiare e, sempre causa di matrimoni e di unioni incestuose.

La nascita dell’ universo

In principio vi era un mare, non creato, eterno, primordiale. chiamato Nammu, il cielo e la terra, An-Ki erano uniti uno all’altra e generarono Enlil,  a questo punto Enlil ( aria ), invaghitosi della madre, si infrappose fra An ki  e li costrinse a dividersi An salì verso l’ alto ma non riuscì a portare con se Ki trattenuta verso il basso da Enlil che in un rapporto incestuoso con la madre, generò tutti gli esseri viventi, uomini compresi.

Un’altra leggenda narra che il popolo sumero sia invece stato creato per svolgere i lavori che gli dei ( Igigi ) si erano stancati di fare, perciò pregarono  Enki di provvedere a creare qualcosa che potesse fare il lavoro pesante per loro, dopo averci pensato un po’ Enki disse loro di prendere dell’ argilla dal profondo e di farne dei  pupazzi che somigliassero, anche nelle fattezze del viso , agli dei questi si sarebbero chiamati uomini ed avrebbero fatto i lavori pesanti al loro posto.

Altre teorie invece cercano di avvicinare la creazione dei Sumeri all’ intervento di popoli alieni che si sarebbero accoppiati con le femmine di ominidi creando i presupposti per la creazione della razza umana, sono queste, naturalmente teorie che asciano il tempo che trovano, nei miti Sumeri , come abbiamo visto, le teorie sono ben diverse.

L'  universo secondo i Sumeri era una semisfera che avvolgeva la terra
L’ universo secondo i Sumeri era una semisfera che avvolgeva la terra

Col trascorrere dei secoli, la mitologia Sumera, non fu sostituita dai popoli che dominarono in Mesopotamia dopo di essi , ma fu assorbita da questi popoli Elamiti,  Assiri, Babilonesi e tutti gli altri che l’ ampliarono a vi aggiunsero nuove divinità oppure modificarono i ruoli dei vari dei, lasciandone però inalterate le caratteristiche peculiari.

Le principali divinità

Del Pantheon degli dei Mesopotamici  facevano parte fra gli altri :

Adad o Hadad,   figlio di Anu  e dio della pioggia e della tempesta nell‘ antica Siria,                                                  omologo dell’ Addu Babilonese ed Assiro

Annunaki          , assemblea di tutti gli dei

An = cielo         ,  padre e re degli dei era  uno dei 4 creatori

An-Ki =  Montagna Cosmica costituita dagli dei An e  KI

Ki o Nanthu, o Ninhursag, o Ninmah = terra , era la moglie di An ed il secondo dei 4 creatori

Enlil  = dio dell’ aria il 3° dei 4 creatori, dopo la conquista dell’ intera Mesopotamia, da parte dei Babilonesi, Enlil sostituì An  quale padre e capo degli dei e ne ereditò tutte le facoltà

Enki o Ea  = signore del profondo, egli era il dio delle acque sotterranee, dell’oceano e dele sorgenti, quindi della ferrtilità, della sapienza, dell’ arte e della magia, era anche il 4° creatore, era sposo di

Ninki o Ninhursag = signora della montagna dea madre della terra

ningirsu = dio della guerra e della tampesta sposo di

Il dio Ningirsu con la mazza
Il dio Ningirsu con la mazza

Baba = dea madre e protettricwe della città di Lagash 

Aruru = dea della creazione

Ashnan = dea del grano

Bau o Ninisinna o Gula = dea della medicina

Belili = dea della luce , moglie del dio solare Bel

Dimpmekug = dio scriba degli inferi

Dumuzi o Tammuz = dio della vegetazione e della fertilità

Enkidu ,  fedele amico e servitore di Gilgamesh

Ereshkigal = dea del mondo sotterraneo

Geshtinanna = dea dell’ acqua vivificante

Gilgamesh = mitico re di Uruk e protagonista dell’ Epopea di Gilgamesh

Haia= sposo di Nidaba

Kur = dio del mondo sotterraneo

Inanna = dea della fecondità e della bellezza

Ishkur o Teshub = dio della pioggia e degli uragani

Ishtaran = dio preposto a comporre le liti

Lahar = dio del bestiame

Nammu = personificazione del mare promordiale

lugal in adorazione del dio Nanna
lugal in adorazione del dio Nanna

Nanna o Sin = dio della luna

Nidaba = dea della saggezza cdella scrittura e della letteratura

Nin-Asu =  dea degli inferi figlia di Ereshkigal

Ninlil = dea dell’aria e del grano

Ningal = madre di Utu e dea della luna

 

Utu = dio del sole,custode delle leggi e giudice,  equivalente al dio Babilonese Shamash ( Samas ); Utu durante il suo viaggio nel cielo, a bordo di un carro, osserva la terra dall’ alto e vede ciò che avviene su di essa. da ciò la sua funzione di giudice e dio della giustizia, egli proteggeva gli uomini dai soprusi e ristabiliva la giustizia; il suo simbolo era un astro radioso iscritto in un disco

Ziusutra o Utnapshtim = il saggio salvato dal diluvio universale che incontra Gilgamesh,

Al dio Utu era inoltre dedicata questa preghiera:

” Oh Utu, signore della terra dei Sumeri

padre degli uomini!

Quando tu vai a riposare,

il mondo dorme con te.

E quando tu, giovane Utu, ti alzi,

la terra si sveglia dal sonno con te

Se tu non ci sei, 

nassun uccello cerca il suo chicco,

e nessun uomo cammina rettamente.

Al l’ uomo che cammina solo,

Stai fraternamente accanto ! “

Anche i Sumeri, come altri popoli dell’ antichità credevano in un’ epoca passata chiamata Età dell’ Oro, durante la quale tutti i popoli erano fratelli e parlavano la stessa lingua. Enki, geloso di Enlil, sostituì il linguaggio comune con tante lingue diverse.

 

ABRAMO FRA EBRAISMO CRISTIANESIMO ED ISLAMISMO

consultando il Dizionario dei Simboli di J. Chevalier ed A. Gheerbrant ( Bur 1986 ) ed il Dizionario dei Simboli  ( enc. l ‘ Universale – Garzanti ), alla voce  Abramo, leggiamo che essa rappresenta uno dei simboli più importanti riferiti alle 3 grandi religioni monoteistiche.

Abraam o Ab – raham : il cui nome significa Il padre è gande, oppure Egli è grande nella considerazione del padre, od ancora Padre delle moltitudini; è il progenitore d’ Israele,  che fu chiamato da dio affinchè abbandonasse la sua città natale Ur in Caldea, per dirigersi verso una destinazione ignota, nella quale, giuntovi, avrebbe appreso da dio, che  essa era la sua destinazione.

La terra di Haran e Canaan, era quella destinazione che, come per tutte le altre terre dell’ universo allora conosciuto, aveva abbandonato l’ unico vero dio per dedicarsi a culti politeisti ed idolatri.

abramo

Egli giunse quindi da straniero nella città di Canaan per diffondervi la voce dell’ unico vero dio e dovette per ciò affrontare innumerevoli ed inimmaginabili controversie e prove propostegli anche dal suo stesso dio, come, ad esempio il sacrificio estremo del suo unico figlio generato all’ età di 100 anni con una moglie sterile, sacrificio che, si stava accingendo a compiere quando la sua mano fu fermata all’ ultimo istante da un angelo mandato dal suo dio.

Egli quindi rappresenta nella simbologia Israelita  e cristiana, colui che, grazie ala purezza della sua fede, avrebbe difeso l’ integrità e l’ unione della sua famiglia; la sacralità di tale carattere si riscontra ancor oggi in Israele, con la lotta del suo popolo contro un ambiente corruttore e disgregante, che cerca di annullarlo, anche se in realtà, oggi, l’ impressione che se ne ricava è decisamente al contrario.

Quindi Abramo simboleggia sopratutto l’ uomo di fede che, grazie ad essa riuscirà a sconfiggere quanti gli si oppongono, perciò egli, armato solo della sua fede ed in compagnia di una moglie, sterile, affronterà un viaggio verso l’ ignoto, che lo porterà a creare un nuovo popolo.

abramo viaggio

L’ apostolo Paolo, riferendosi ad Abramo scrisse la seguente frase:

” contra spem, si spem erudidito “,   che possiamo così tradurre :

Per un’ avventura senza speranza, nutrì la speranza con la sua fede “.

Fin qui il simbolismo del personaggio, ma analizziamo ora il contesto storico e religioso di quanto finora narrato.

Ciò che abbiamo detto finora, ci porta a fare alcune riflessioni su diversi dubbi che questa vicenda ci procura, la bibbia ci narra fatti della vita di Abramo a partire dall’ età di 75 anni, quando decide di emigrare verso lidi migliori, a cento anni ebbe il suo unico figlio da una moglie che probabilmente tanto sterile poi non era, la sua morte avviene all’ età di 175 anni.

Oggi sappiamo che l’ età media di un uomo era, all’ epoca, intorno ai 50 anni, dobbiamo perciò supporre che egli abbia vissuto un’ età tripla rispetto ai suoi contemporanei, se a ciò aggiungiamo il fatto che, solo nella bibbia si parla di uomini tanto longevi da raggiungere età per noi inimmaginabili ( vedi Matusalemme ) qualche dubbio ci viene e possiamo legittimamente supporre che, in realtà, qui si parli di non una ma più persone che nel corso degli anni si siano succedute e che nella memoria popolare siano state unificate.

Analizziamo ora il contesto storico dei fatti che sono accaduti all’ epoca cui fa riferimento la bibbia  Abramo , secondo la credenza popolare sarebbe vissuto in un’ arco di tempo oscillante fra il 1800 ed il 1100 a.c. , si tratta di una tolleranza di circa 700 anni , decisamente un lasso di tempo molto lungo che ci sembra esagerato, ma procediamo ugualmente, poichè conosciamo attraverso dettagliate testimonianze i fatti accaduti in quegli anni. Circa 2.000 anni prima in quelle stesse terre, i Sumeri avevano inventato la scrittura, e ci hanno lasciato numerose testimonianze dei fatti accaduti.

Partendo dal 1800 a.c., per giungere al 1100 a.c., consideriamo solo i fatti più salienti ed importanti accaduti, questi sono tre avvenimenti che segnano la vita e le condizioni cui erano costretti a vivere i popoli dediti alla pastorizia di quelle regioni; lasciamo perdere le scorribande di predoni che imperversavano allora e dalle quali i pastori sapevano difendersi, ma consideriamo invece le invasioni di eserciti che per sete di conquiste, invadevano le terre che ritenevano più ricche e nelle quali potersi stabilire schiavizzando e decimando la popolazione residente.

Per queste ragioni,  consideriamo  tre eventi accaduti :

1800 a.c. la Caldea fu, invasa e conquistata dal re di Babilonia Hammurabi che estese il suo regno su tutta la Mesopotamia;

1500 a.c. la Mesopotamia fu invasa e conquistata dal popolo dei Cassiti ( popolo di origini iraniche ) e poco tempo dopo fu conquistata ancora dagli  Elamiti ;

1137 a.c. il re di Babilonia Nabuccodonosor rifonda il regno di Mesopotamia riconquistando le terre perdute dai suoi avi.

Quelli erano quindi tempi di notevoli cambiamenti, durante i quali i pastori rischiavano di perdere i propri averi a causa dell’ arroganza dei conquistatori, logico quindi pensare che qualcuno, e fra questi Abramo, decidesse di emigrare verso terre più ospitali e pacifiche, la storia quindi narrata dalla bibbia è solo un resoconto romanzato e creato ad hoc per giustificare e dare un ascendente divino alla nascita di Israele  e del suo popolo quale generato da una volontà divina, un po’ come la storia del popolo romano narrato nell’ Eneide.

Poco conosciamo invece della storia personale di Abramo, anche perchè la bibbia ci narra la vicenda come espressa volontà di dio dando una forte eco proprio a questo fatto, Ebrei e Cattolici trascurano quindi questo aspetto che invece è presente nella tradizione Islamica  e Giudaica che sono molto simili.

La tradizione Islamica ci narra di  Abramo ucciso da re Nimrod che aveva saputo di una profezia che riferiva di stare attento ad un giovane che portava questo nome ed aveva un potere superiore agli dei ed allo stesso re.

Abramo fu generato dall’ arcangelo Gibril ( Gabriele ) e, per 15 anni tenuto nascosto, in una caverna dalla madre, dove fu nutrito dalla mano di allah e cibato con acqua, latte, succo di datteri e latte cagliato, al compimento dei 15 anni, Abramo potè uscire dalla caverna e conoscere il mondo ed il suo creatore,

Alla luce di quanto esposto possiamo quindi concludere che Abramo possa essere in realtà lo pseudonimo di più persone, pastori che a causa di invasioni di eserciti stranieri, decisero di salvaguardare i propri averi ed iniziare una vita nomade che li portò, con alterne fortune, a girovagare per il Medio Oriente e che Abramo fosse in realtà il loro primo capo, colui che decideva sul da farsi e sulla strada da prendere, assurto  poi, al ruolo di Profeta ossia Padre di moltitudini.

Non e raro, anzi molto frequente che i re e condottieri di quei periodi, dopo la loro morte fossero assunti al ruolo di dei perchè considerati eroi e discendenti da stirpi di divinità .

La bibbia comunque su ciò è molto nebulosa e non chiarisce questi aspetti, poichè secondo le intenzioni di chi la scriveva, doveva servire unicamente a diffondere la parola ed i comandamenti dell’ unico vero dio; anzi si presta ad interpretazioni ed a stravolgimenti del suo messaggio, forse proprio a causa del fatto che in verità è solo una serie di libri scritti da uomini per altri uomini e spacciati per ispirati, anzi,  rivelati.

GLI ABDERITI

Prima di addentrarci nell’ analis-Christoph_Martin_Wielandi dei simboli collegati con le religioni e con le mitologie, esordiamo con una nota di colore.

Nelle colonie greche della Tracia, vi era la città di Abdera, famosa per aver dato i natali a Filosofi del rango di Protagora e Democrito, e di essere sede di rinomate scuole filosofiche.

Ciò nonostante, i suoi abitanti venivano additati come sciocchi e scervellati, infatti nell’ antichità definire qualcuno  Abderita, corrispondeva a definirlo sciocco.

In realtà questa definizione era loro stata affibbiata a causa di un diverbio fra Demecrito ed i suoi concittadini, il filosofo infatti, sconsigliava ai giovani di viaggiare perchè non diventassero più intelligenti, da ciò  nacque la credenza filosofica secondo la quale la storia umana non è fatta di evoluzione ma di continue evoluzioni ed involuzioni per cui il progresso è solo una stasi che non evolve ma rimane sempre immobile

I folli di Abdera e la definizione che Kant affibbia al filosofo Mendelssohn che nella  Filosofia della storia sostiene questa tesi.

Nel 1781, lo scrittore tedesco Christof Martin Wieland, scrisse un romanzo satirico dal titolo Gli Abderiti, nel quale, dietro la semplicità bonaria degli abitanti della città Tracia, in realtà irrideva l’ ignoranza e la dabbenaggine degli abitanti delle città tedesche di provincia

Ma già nel 1598, nella Raccolto Popolare di burle e scherzi, gli abitanti della città di Schildau, nel distretto di Torgau, vennero presi di mira e chiamati col nome di Schildburger,  questo termine è ancora oggi usato per definire qualcuno od una collettività che nell’ affrontare i problemi cerchi sempre la soluzione più stupida.

Ovunque nel mondo troveremo sempre qualche località i cui abitanti siano per antonomasia definiti Abderiti, in Spagna, ad esempio i Catalani, presso gli Ebrei orientali, coloro che appartenevano allo Shtetl di Chelm mentre in Europa occidentale erano soggetti a dilegio gli Ebrei della comunità di Worms

SIMBOLI E SIMBOLISMI

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La mandorla è il simbolo della MAJESTATIS DOMINI tra gli evangelisti
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I TAROCCHI generano un complesso di significati esotero – simbolici

Nel corso dei millenni della storia dell’ umanità, l’ uomo ha sentito la necessità di crearsi dei miti e delle leggende che, non avendo alcun riscontro nella realtà, servivano però a sfatare quelle paure che l’ inconscio generava.

Il desiderio di sentirsi proteggere da eventi che facevano paura, come, fenomeni naturali, fulmini, eruzioni; oppure il desiderio di conoscere in anticipo il futuro, hanno fatto si che nascessero delle vere e proprie teorie pseudo scientifiche che, in base a fenomeni naturali, oppure alla disposizione nel cielo delle stelle od ancora all’ interpretazione delle più banali fonti che l’ intelligenza umana portava a considerare utili, fornivano ad alcuni uomini lo stimolo per poterne trarre degli auspici per le future azioni da intraprendere.

Naturalmente queste teorie basate sulla creduloneria giovavano ad esseri che da ciò ne traevano potere e dominio sui propri simili.

Ancor oggi vi è gente disposta a credere a tutte queste frottole pur di sentirsi alleviare il carico di incombenze dalle quali sentirsi sgravati dalle parole suadenti ed incoraggianti di un chiromante o di un indovino o meglio ancora da una sibilla.

In questa sezione di questo blog cercherò di spiegare il significato dei vari simboli con degli spot tematici e posti in ordine alfabetico per agevolare la ricerca a chi avesse la bontà di volermi consultare cercando di essere quanto più comprensibili possibile.

Non solo nella mitologia classica, ma anche nelle religioni attuali possiamo riconoscere l’ uso di simboli che  servono a coloro che credono in queste cose a riconoscersi nelle varie credenze che professano; qui da noi, ad esempio, culla della fede cattolica, assumono particolare significato simboli come la croce od il pesce, unitamente ad altri che tratteremo.

Nel corso della storia umana, come vedremo, molti simboli sono stati tramandati ed ereditati da credenze successive a quelle che li hanno adottati precedentemente cambiando a volte anche il loro significato come vedremo, ad esempio nella trattazione del ”  diluvio universale “, già presente nella religione dei Sumeri e descritta nella saga di Gilgamesh, adottato poi dalla bibbia.

Imiti e le mitologie che tratteremo, con l’ occhio scettico di chi non crede in queste cose, il che lo pone ad assumere un  atteggiamento distaccato e neutrale sull’ argomento,  potranno essere, da coloro che vogliano dare un proprio contributo, aggiornati e corretti da eventuali errori od omissioni.